Le etichette stampate sui materiali alternativi ai tessili conferiscono al capo finito un senso di artigianalità e professionalità, tutte ragioni che possono influire sulle scelte finali.
La personalizzazione di un capo di abbigliamento con l’applicazione di una etichetta rappresenta la fase in cui il produttore sigla la titolarità del prodotto realizzato. Nei mesi scorsi abbiamo già affrontato la distinzione tra etichetta tessuta ed etichetta stampata; in questo post cercheremo di analizzare le caratteristiche delle etichette stampate su materiali alternativi ai tessili (raso, doppio raso, poliestere, poliammide, tyvek, cotone e policotone, ossia quelle etichette che oltre al brand indicano le istruzioni di lavaggio e la composizione del tessuto come stabilito dallo standard tecnico internazionale ISO 3758 2005).
Focalizziamo la nostra attenzione sulle etichette stampate su materiali particolari, che in genere aiutano i creativi ad esprimere meglio concetti e idee, oltre ad impreziosire un prodotto finito. La nostra analisi verterà sui materiali come il ppl, la carta e il cartoncino, PVC, gomma microiniezione, finta pelle, salpa, finto nabuk, pelle, jacron, poliuretano e materiale rifrangente.
Le etichette stampate su ppl (polipropilene) e carta adesiva sono utilizzate per la chiusura di confezioni con il proprio logo o informazioni del prodotto, o come bollini segnataglie per l’abbigliamento. Su queste due tipologie di materiale si può stampare a caldo o in offset.
Per quanto riguarda le etichette stampate su PVC in H.F. (alta frequenza) e gomma in microiniezione viene adottata una tecnica che permette la lavorazione di materiale plastico, con una precisione e definizione tale da ottenere un effetto tridimensionale di qualsiasi immagine grafica. L’etichetta ottenuta, in genere, viene cucita ed applicata su articoli di abbigliamento fashion, tecnico, sportivo ed accessori moda quali borse e scarpe.
Similmente a queste, anche le etichette stampate su pelle e finta pelle, salpa, nabuk possono essere caratterizzate da rilievi e tridimensionalità delle scritte; molto dipende dalla tipologia di lavorazione in quanto il materiale può essere inciso o stampato a caldo a colori. In particolare, la salpa è un cuoio rigenerato, un prodotto sintetico ottenuto con gli scarti del cuoio sminuzzati e triturati, agglomerati e amalgamati per mezzo di lattice naturale o sintetico, stampabile in serigrafia in vari colori.
Mentre il Jacron, composto da fibre di cellulosa impregnata, anch’esso materiale prevalentemente stampabile in serigrafia in vari colori.
Infine, il materiale rifrangente è composto da sfere ad altissimo indice di rifrazione, metallizzate e distribuite su differenti basi; le etichette sono stampabili sia in serigrafia che in H.F. e possiedono una particolare luminosità.
Qualsiasi sarà la vostra scelta, il nostro ufficio commerciale è in grado di offrire un adeguato sevizio di consulenza per la scelta del materiale più idoneo a soddisfare ogni vostra particolare esigenza.